Finora trattati oltre 180mila pazienti: resta il problema del 'sommerso'
Grazie alle politiche sui nuovi trattamenti l'Italia potrà essere tra i soli 9 Paesi al mondo in grado di raggiungere gli obiettivi dell'Oms di riduzione dei casi di epatite C. Lo hanno ricordato gli esperti durante la seconda tappa dell'appuntamento "Hcv: Be Fast, Be Different", organizzata da AbbVie il 13 e 14 Giugno a Roma, che segue quella di Matera. "Con le nuove terapie in Italia trattate oltre 180mila pazienti. Resta il problema del "sommerso" stimato in circa 200mila soggetti - sottolinea Massimo Andreoni, Direttore Scientifico Simit, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali -. Per questi risultati l'Italia potrà raggiungere l'obiettivo prefissato dall'OMS entro il 2030 della riduzione del 90% delle nuove infezioni e del 65% dei decessi dovuti all'epatite virale".
Il sommerso è ancora molto rilevante e per essere individuato richiede una stretta interazione tra le strutture mediche territoriali, i medici di medicina generale e i centri prescrittori, oltre che una semplificazione delle procedure necessarie per poter avviare un trattamento, hanno ricordato gli esperti. "Il convegno si propone di fare il punto sui grandi progressi fatti negli ultimi anni nel campo della terapia dell'epatite cronica da virus C - afferma Mario Angelico, Professore Ordinario di Gastroenterologia presso l'Università Tor Vergata di Roma. - Saranno affrontati i mutevoli scenari che si stanno presentando ai clinici e alle strutture sanitarie: la tipologia di pazienti sta lentamente cambiando".
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